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Alex Loreti: LEI DENTRO LEI

08:26 | | Etichette:


Dal 2 al 22 febbraio sarà possibile visitare a Mestre, presso la D’E.M. Art Gallery di via Cappuccina, la mostra “LEI DENTRO LEI” del pittore Alex Loreti, a cura del Critico d’Arte Siro Perin.

L’inchiostro delinea corpi, profili, membra, vite che si intrecciano, scontrano e confrontano. Contrasti, colori, gesti, ombre, desideri e paure, che escono dalle convenzioni per raccontare di una corporeità limitata e attraverso un’immaginazione sfrontata danno origine a forme originali, potenti e vibranti.
Una figurazione che rimane difforme e racconta storie dalla trama singolare, in un groviglio di membra contemporanee, che incuriosisce, emoziona e stupisce.

L’inaugurazione sarà sabato 2 febbraio alle ore 17:30, presso la sede della galleria in via Cappuccina 15. Seguirà rinfresco di benvenuto.

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Bando per artisti emergenti e non

06:28 | | Etichette:


La galleria DEM di Mestre nota per il suo costante impegno nel supportare gli artisti del territorio e non solo, ha avviato una selezione, attraverso un apposito bando, per consentire a chiunque lo desideri, di proporre le proprie opere d'arte (pittura, scultura o grafica) per partecipare ad una mostra collettiva a cura del Critico d'Arte Giancarlo Da Lio.
Scopo primario dell’iniziativa è quello di promuovere e valorizzare l'Arte Contemporanea in ogni sua forma, grazie ad un premio aperto a tutti gli artisti, senza alcun limite di età, sesso o nazionalità.
Le opere proposte verranno esposte in una mostra collettiva che verrà inaugurata giovedì grasso, ovvero il 28 febbraio 2019, presso la sede della D'E.M. Venice Art Gallery in Via Cappuccina 15 a Mestre.
Oltre a poter partecipare ad una mostra in una delle gallerie più vitali della scena veneziana, ci sarà anche la possibilità, per tre artisti selezionati da una commissione formata da Professori e Critici d'Arte, di vincere un soggiorno per due persone in una struttura alberghiera del veneziano.
I tre artisti che avranno proposto opere di particolare interesse, riceveranno inoltre anche una originale Bauta Veneziana (una maschera tradizionale) realizzata interamente a mano dall'artigiana Raffaella Canziani.
Per gli artisti che volessero proporre una loro opera, basterà contattare la galleria, entro il 14 febbraio 2019, mandando un’email all’indirizzo: dem.veniceartgallery@gmail.com  o scrivendo un SMS al numero 338 485 5854.


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Moda e lusso in Italia

01:37 | | Etichette:

Moda e lusso:  Italia al palo?

Nel mercato globale della moda e del lusso si sta registrando una forte crescita, soprattutto  in Asia e nei Paesi in via di sviluppo, ma sembra che le aziende italiane siano ferme al palo.

 L’allarme arriva dall’autorevole “Pambianco Strategie di Impresa”  che rileva come, a fronte di una accresciuta e diffusa richiesta  di prodotti di lusso, sono  poche le aziende italiane che riescono  a tenere testa alle competitive aziende che operano sul mercato estero.

Già molte nostre realtà produttive, non riuscendo a rimanere al passo, sono state fagocitate da poli di aziende estere del settore moda e lusso: i più attivi i francesi,  con Lvmh che ha acquisito Bulgari,  mentre Brioni è passata a Ppr, già proprietaria di Gucci, Bottega Veneta e Sergio Rossi.

Altre nazioni hanno acquistato parti di Ferragamo  (Hong Kong), di Belstaff (Austria), de La Rinascente (Thailandia), di Ferrè (Emirati Arabi) mentre è recente la smentita da parte di  Cavalli riguardo alla notizia pubblicata dal Sole 24, secondo la quale il brand  farebbe gola alla russa Tashir, molto interessata al made in Italy che ha già in programma l’apertura di 30 negozi Italian style.

Quindi il made in Italy è in espansione, nonostante la crisi, ma alla richiesta il Bel Paese non riesce a rispondere.

“Va bene ovunque; in Italia è molto più difficile” così  ha asserito Patrizio  di Marco, presidente di Gucci.  
  L’immagine è italiana  ma la crescita è altrove.

Eppure ancora sopravvivono in questo clima così competitivo aziende in eccellente salute come Armani, con crescita in doppia cifra, Zegna col suo  +14% , Luxottica che compie 50 anni con una crescita nel 2011  definita storica  e che già ben promette per il 2012.

Secondo Pambianco, in Italia manca la liquidità per fare un gruppo come quelli francesi;  a suo parere ci sono due strade: l’interessamento di un istituto pubblico oppure una leadership imprenditoriale.

E il nostro Valentino?  Lavora e produce in Italia –  afferma il presidente  Stefano Sassi –  con stile e management italiani e….. ancora resiste!

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Apre lo Sportello Pip: una linea diretta tra i chirurghi plastici Aicpe e le pazienti

03:02 | | Etichette: , ,

"Vogliamo fare chiarezza e aiutare le donne che hanno una protesi Pip" dice il segretario di Aicpe, Eugenio Gandolfi.

Uno strumento di aiuto e supporto per le donne a cui è stata impiantata una protesi Pip al seno: è lo Sportello Pip, attivato da Aicpe, Associazione italiana chirurghi plastici estetici, per dare una risposta personalizzata, competente e autorevole a tutte le pazienti che hanno dubbi o perplessità sull'argomento. Aicpe ha infatti attivato l'indirizzo mail sportellopip@aicpe.it al quale rivolgersi per avere, gratuitamente, chiarimenti e spiegazioni da medici professionisti.
«Sulla vicenda delle protesi Pip, che noi chirurghi siamo i primi a definire scandalosa, c'è molta disinformazione - afferma Eugenio Gandolfi, segretario di Aicpe -. Sono girate notizie poco corrette e imprecise e le pazienti si sono sentite, comprensibilmente, disorientate, prese in giro e spaventate, senza contare poi l'alto rischio di speculazione da parte di colleghi poco seri. Come associazione vogliamo dare alle pazienti un segnale forte e offrire un aiuto concreto: noi siamo dalla loro parte, comprendiamo i loro dubbi e ci teniamo a fare chiarezza. A fronte delle rotture e delle infezioni che si sono verificate in alcune pazienti, esiste un problema di carattere psicologico: molte donne vivono con estrema ansia questa situazione e devono poter trovare un professionista in grado di spiegare loro la situazione».
Lo Sportello Pip vuole essere una voce autorevole sulla questione oltre che un punto dove i medici di Aicpe si mettono in ascolto: «Risponderemo alle domande delle pazienti e ascolteremo le loro paure - spiega Gandolfi -. Vogliamo informare sui dati scientifici di cui siamo in possesso, mettere al corrente dei rischi che si corrono, ma anche evitare inutili preoccupazioni. Ovviamente il nostro vuole essere uno strumento di supporto, non vogliamo sostituirci alle visite mediche e ai controlli che è necessario effettuare. Ogni caso deve essere poi valutato individualmente da uno specialista: raccomandiamo a chi si è sottoposto ad un intervento di rivolgersi al proprio chirurgo di fiducia per monitorare la situazione e prendere le dovute misure di controllo o terapeutiche».
Aicpe si è già schierata nella contorta vicenda delle protesi Pip: oltre a presentare una denuncia contro il produttore francese e contro l'ente di controllo tedesco, si ritiene parte lesa.: «È ingiusto attribuire a noi chirurghi colpe che non abbiamo - prosegue Gandolfi -. Abbiamo utilizzato strumenti certificati - le Pip erano regolarmente marcate CE - e che non presentavano sia dal punto di vista estetico sia da quello economico evidenze di possibili anomalie. Come chirurghi plastici ci riteniamo truffati a nostra volta».
Per rivolgere ai chirurghi domande o perplessità è possibile scrivere all'indirizzo mail sportellopip@aicpe.it. A rispondere sono gli esperti Aicpe, l'associazione che riunisce, unica in Italia, i medici specialisti in chirurgia plastica estetica. I soci sono professionisti con anni di esperienza alle spalle e una conoscenza approfondita del caso Pip.

AICPE: L'Associazione Italiana Chirurgia Plastica Estetica, la prima in Italia dedicata esclusivamente all'aspetto estetico della chirurgia, è nata con l'obiettivo di dare risposte concrete in termini di servizi, tutela, aggiornamento e rappresentanza. Pur essendo una novità per il nostro Paese, non lo è affatto in molte altre nazioni europee e non, dove esistono da tempo associazioni che raccolgono tutti coloro che si interessano di chirurgia estetica. Ad Aicpe al momento hanno aderito oltre un centinaio di chirurghi in tutta Italia, tra cui si annoverano professionisti di fama e docenti universitari. Caratteristiche dell'associazione sono avere come associati solo professionisti, specialisti in chirurgia plastica, che hanno come attività principale la chirurgia a fine estetico e la rigida adesione a un codice etico e di comportamento da seguire non solo quando si indossa il camice, ma in tutti i momenti della vita. Scopo di Aicpe è tutelare pazienti e chirurghi plastici in diversi modi: disciplinando l'attività professionale sia per l'attività sanitaria sia per le norme etiche di comportamento; rappresentando i chirurghi plastici estetici nelle sedi istituzionali, scientifiche, tecniche e politiche per tutelare la categoria e il ruolo; promuovendo la preparazione culturale e scientifica; elaborando linee guida condivise. Tra gli obiettivi c'è anche l'istituzione di un albo professionale nazionale della categoria.

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